La geopolitica videoludica: Arma 3 tra simulazione e disinformazione
Matteo Bittanti
Università IULM
20 gennaio 2023
TRASCRIZIONE
Buongiorno a tutti, il mio nome è Matteo Bittanti e sono Professore Associato in Media Studies all’Università IULM di Milano. In questo breve intervento vorrei illustrare alcuni aspetti della geopolitica videoludica, un tema trattato nel volume collettivo Reset. Politica e videogiochi, appena pubblicato da Mimesis Edizioni e seguito ufficiale di Game Over. Critica della ragione videoludica.
L’argomento è decisamente attuale: a circa un anno dall’invasione dell’Ucraina da parte delle forze militari russe, le interazioni spesso nefaste tra il ludico e il politico si sono moltiplicate. In questa sede, vorrei soffermarmi su alcuni episodi significativi. La domanda alla quale questa presentazione - la prima di una serie - tenta di rispondere è la seguente: qual è l’impatto della guerra sui videogiochi e, specularmente, qual è l’impatto del videogioco sulla guerra?
Definita dagli osservatori come la “prima guerra TikTok”, l'attacco all'Ucraina è un conflitto sotto molti aspetti senza precedenti, in quanto un torrente di immagini dal fronte - molte delle quali fuorvianti, manipolate o completamente false - si riversano a getto continuo sulle piattaforme di social media. Questi contenuti sono a loro volta amplificati dai media mainstream, televisione in primis. Forse non tutti sanno che numerosi video che pretendono di documentare scene di battaglia dal fronte sono in realtà stati creati con simulazioni videoludiche.
Nel caso del conflitto russo-ucraino, la contraffazione videoludica ha avuto inizio poco dopo che gli invasori russi hanno solcato il confine via terra e via aria, come ha scritto Luke Plunkett su Kotaku. Il primo episodio significativo risale al febbraio 2022: un video di pochi secondi ampiamente condiviso sui social media mostra un MiG-29 ucraino che abbatte diversi aerei russi. Il misterioso pilota - soprannominato il “Fantasma di Kiev” (The Ghost of Kyiv) - ha contribuito a risollevare il morale delle forze ucraine in un momento particolarmente delicato. Tuttavia, si tratta di un fantasma di nome e di fatto: il famigerato eroe non esiste, come hanno successivamente ammesso le stesse forze ucraine. Il filmato circolato in rete è stato realizzato con il simulatore di volo Digital Combat Simulator: World (Eagle Dynamics, 2013) e, per altro, era stato esplicitamente concepito come un omaggio, anziché come una forma di documentazione.
Ma il videogioco più utilizzato per diffondere disinformazione audiovisiva sul conflitto russo-ucraino è un altro: Arma 3 di Bohemia Interactive. Pur essendo ambientato nel 2030 nella Repubblica di Altis - uno stato fittizio situato nel Mar Mediterraneo, tra l’Italia e Malta, composto dalle isole di Stratis (nome fittizio di Agiostrati) e Altis (nome fittizio di Lemno) - Arma 3 presenta un elevato dettaglio grafico, che ben si presta alle più eterogenee ricontestualizzazioni. Può inoltre contare su un’enorme base di appassionati: la comunità ha creato migliaia di mod - oltre ventimila secondo il publisher - che alterano alcuni aspetti cosmetici - dalle ambientazioni ai mezzi militari disponibili - rendendolo ideale per creare efficaci falsificazioni dei video di guerra. Non a caso, il simulatore bellico sviluppato dallo studio ceco è stato usato in passato per creare filmati fasulli relativi a battaglie combattute in Afghanistan, Azerbaijan, Iran e Siria, nonché azioni militari tra Israele e Palestina. Negli ultimi mesi, i filmati del videogioco a tema bellico Arma 3 - spesso accompagnati dalla scritta “live” o “breaking news” come marcatori di autenticità - sono stati utilizzati ripetutamente per “documentare” l’offensiva russa in Ucraina. Se la propaganda videoludica ha spesso coinvolto attori statali, la natura tutt’altro che sofisticata della maggior parte della disinformazione realizzata con Arma 3 sembra tuttavia indicare una provenienza amatoriale.
Il 28 novembre 2022, Bohemia Interactive è intervenuta direttamente per arginare il fenomeno o, quantomeno, per aiutare gli utenti a riconoscere i video di guerra autentici dalle falsificazioni videoludiche attraverso un dettagliato post sul proprio blog. Gli autori hanno fatto notare che numerosi video falsi presentano una qualità video molto inferiore a quella degli smartphone e sono intenzionalmente pixelati e sfocati per nascondere il fatto che sono tratti da un videogioco. Inoltre, per aggiungere un effetto drammatico, questi video spesso non sono catturati direttamente in-game. Gli autori filmano lo schermo di un computer con il gioco in esecuzione in bassa qualità e con un tremolio esagerato della telecamera. Le riprese sono spesso scure per nascondere l’insufficiente livello di dettaglio della scena del videogioco. I video spesso non hanno audio perché gli effetti sonori digitali sono facilmente riconoscibili come tali. Un altro fattore da tenere in considerazione è che sebbene Arma 3 sia in grado di simulare il movimento dei veicoli militari in modo relativamente realistico, catturare soldati in movimento dall’aspetto naturale è tuttora difficile, anche per i videogiochi più moderni. Inoltre, in questi video sono spesso visibili le interfacce utente, i menu di selezione delle armi, gli indicatori delle munizioni, lo stato dei veicoli, i messaggi e così via. Questi elementi appaiono di solito ai bordi o negli angoli dello schermo. In breve, non è difficile riconoscere la falsificazione ottenuta attraverso Arma 3.
Tuttavia, spesso i media mainstream riprendono pedissequamente i video che circolano in rete spacciandoli per autentici. Come riporta Anuj Chopra su Japan Times, in una trasmissione in diretta nel novembre 2022, Romania TV ha erroneamente presentato un vecchio video di Arma 3 come un filmato di una battaglia in Ucraina, e un ex ministro della Difesa rumeno e un ex direttore dell’intelligence hanno offerto la loro analisi del filmato come si trattasse di una documentazione autentica. Ciò è avvenuto dopo che un altro canale di notizie rumeno, Antena 3, aveva commesso lo stesso errore nel febbraio 2022: tra gli esperti invitati dall’emittente ad analizzare il video tratto da Arma 3 c’era il portavoce del ministero della Difesa rumeno.
Nel gennaio 2023, il direttore delle pubbliche relazioni di Bohemia Interactive, Pavel Křižka, ha dichiarato ad Alex Calvin, giornalista di GamesIndustry che l’azienda condanna l’uso di Arma 3 per fini di disinformazione. Al di là delle implicazioni etiche, Křižka giudica negativo l’impatto di questi materiali sulla reputazione del videogioco. Ma chi diffonde questi contenuti? Per il responsabile di Bohemia, la maggior parte di questi video sono prodotti da individui che cercano di ottenere visibilità su YouTube, spesso per monetizzare l’attenzione, anziché da attori statali come l'IRA (Internet Reseach Agency) russa. Si tratta, per lo più di operazioni di clickbait che talvolta raggiungono proporzioni virali quando vengono ripresi da network o testate giornalistiche di rilievo. In altri casi, si tratta di semplici troll il cui unico interesse è danneggiare la credibilità dei media mainstream.
Da parte loro, le aziende che gestiscono le piattaforme di social media e video sharing come Twitter, Facebook, YouTube, sono generalmente riluttanti a rimuovere contenuti controversi, anche perché ogni forma di engagement è strumentale all’incremento dei rispettivi profitti. Detto altrimenti, le piattaforme digitali non hanno alcun interesse a limitare la disinformazione perché il loro modello di business ne trae diretto vantaggio: aspettarsi che Google, Twitter o Meta si attivino di spontanea volontà per ovviare al problema è, nel migliore dei casi, ingenuo. Non a caso, la stessa Bohemia Interactive si rivolge da tempo a organizzazioni indipendenti di fact-checking e a testate giornalistiche come Reuters e AFP per cercare di combattere la disinformazione. Ma anche quando il falso viene riconosciuto e denunciato, la rimozione dei video fasulli dalle piattaforme è lenta e laboriosa; spesso, per ogni video eliminato ne vengono caricati altri dieci. Inoltre, il processo è interminabile per via dell’enorme volume di contenuti caricati quotidianamente. Va infine sottolineato che, in molti casi i creatori dei video indicano nel testo di accompagnamento che la fonte è effettivamente un videogioco, ma dato che molti utenti non leggono la descrizione oppure le clip brevi diffuse sui social media la omettono deliberatamente, gli equivoci proliferano. Non va infine dimenticato che Bohemia Interactive è uno sviluppatore di videogiochi e ha risorse limitate per quanto concerne il monitoraggio dei contenuti generati dagli utenti per finalità di disinformazione.
Vediamo un esempio di fake video realizzato attraverso la diffusione manipolata di un filmato di Arma 3.
Lo scorso ottobre, una clip che mostra l’artiglieria ucraina distruggere una colonna di carri armati russi con missili anticarro Javelin di fabbricazione statunitense è stato condiviso migliaia di volte sulle piattaforme dei social media pur trattandosi di un falso. Sebbene i missili facciano parte degli armamenti inviati dagli Stati Uniti e dai Paesi occidentali all’Ucraina dopo l’invasione della Russia nel febbraio 2022, il video mostra in realtà un filmato tratto dal videogioco Arma 3 opportunamente manomesso.
“L’Ucraina sta dando la caccia ai carri armati russi con missili americani FGM - 148 Javelin. Bisogna vedere per credere”, si legge nella didascalia di un video condiviso su Facebook il 27 ottobre 2022. La clip di accompagnamento è stata condivisa insieme alla falsa affermazione in post simili su Facebook e su Twitter, ricevendo oltre 24.000 visualizzazioni. Il video è circolato mentre l’Ucraina montava una controffensiva nel sud del Paese a metà ottobre.
Una ricerca inversa delle immagini ha portato i fact checker di AFP a concludere che la clip è stata realizzata manipolando un video di durata più lunga e di qualità superiore del video caricato su YouTube il 20 luglio 2022 dal canale MILMAN, la cui descrizione riporta: “Questo video è stato creato con ARMA, non è completamente rappresentativo della realtà, è solo una simulazione di fatti di cronaca. Bohemia consente agli utenti di creare video su YouTube per mezzo del gioco e di monetizzarli. La creazione del video mi ha richiesto circa 4-8 ore, compreso il montaggio in Adobe Premiere Pro”.
Il responsabile delle pubbliche relazioni dell’azienda, Pavel Křižka, ha confermato che il video è stato realizzato “utilizzando (una) versione di Arma 3 modificata”. Si noti che, in precedenza, i notiziari russi avevano usato video creati con il simulatore di Bohemia Interactive già nel 2018 per un servizio sulla Siria. Nel 2017, un altro video manipolato di Arma 3 era stato usato dai media russi per sostenere che gli Stati Uniti stavano sostenendo l’ISIS. In questo caso, l'intento è chiaro. Segnalo che la ludicizzazione della propaganda bellica diffusa sui social media è uno dei temi della mostra How To Win at Photography che ho co-curato con Marco De Mutiis tra il 2021 e 2022 presso Fotomuseum Winterthur in Svizzera e la Photographer’s Gallery di Londra.
Come attestano questi e molti altri episodi simili, il videogioco - un medium le cui origini affondano nel complesso militare-industriale - è sempre più spesso usato come strumento di propaganda bellica e politica, per via della facilità di produzione e distribuzione di video contraffatti. Queste produzioni sono riconducibili al contesto del gioco video, quell’insieme di produzioni audiovisive legate al videogioco, oggetto di una precedente trattazione. L’aspetto che ci preme sottolineare in questa sede è che anche il videogioco contribuisce (in)direttamente alla proliferazione di disinformazione e malainformazione. Le pratiche di fact checking, per quanto utili, sono appannaggio di un’utenza limitata.
Game over?
Riferimenti bibliografici
Bittanti M. (a cura di), Reset. Politica e videogiochi, Mimesis Edizioni, Milano 2023.
Bittanti M. (a cura di), Game Over. Critica della ragione videoludica, Mimesis Edizioni, Milano 2020.
Bittanti M., Gandolfi E. (a cura di), Gioco video. Performance, spettacolo, streaming, Mimesis Edizioni, Milano 2018.
Calvin A., Bohemia’s war against Arma 3’s misinformation misuse, Game Industry, 12 gennaio 2023.
Chopra A., “War-themed video game fuels wave of Ukraine conflict misinformation”, Japan Times, 2 gennaio 2023.
D’Anastasio C., “Russian News Accidentally Airs Video Game Clip During Segment On Syrian War”, Kotaku, 27 febbraio 2018.
Bubola E., “Ukraine acknowledges that the ‘Ghost of Kyiv’ is a myth”, The New York Times, 1 maggio 2022.
Gach E.,“‘Ghost Of Kyiv’ Fighter Pilot Blowing Up Russian Aircraft In Trending Clip Actually From Video Game”, Kotaku, 26 febbraio 2022.
Gach E., “Russian Military Uses Video Game Screenshot To Allege US Support For ISIS”, Kotaku, 14 novembre 2017.
Křižka P., “Arma 3 footage being used as Fake News”, Bohemia Interactive Blog, 28 novembre 2022.
Plunkett L, “Some Of The Most Popular 'Ukraine Footage' Is Actually A Video Game”, Kotaku, 24 febbraio 2022.
Rizvi U., “Video game clip falsely shared as footage of Russian tanks struck by US-supplied missiles in Ukraine”, AFP, 16 novembre 2022.
Ludografia
Arma 3, Bohemia Interactive, 2013.
Digital Combat Simulator, Eagle Dynamics, 2018.
Presentazioni correlate