Venerdì 23 e sabato 24 gennaio 2015
Il mondo che verrà, il mondo come è già
Per una critica della ragion tecnologica
Viale Alemagna, 6, 20121, Milano
INGRESSO LIBERO - FREE AND OPEN TO THE PUBLIC
La Triennale invita a un evento a cura di Matteo Bittanti e Gianni Canova sul tema delle nuove tecnologie e dei new media.
Il programma è organizzato in tre tipologie di incontri: gli screening, proiezioni di documentari e serie televisive a tema; i ping pong, rapidi confronti a due su un romanzo o su un saggio di recente pubblicazione moderati da uno dei curatori; i talk, relazioni di intellettuali italiani e stranieri, presenti in sala o in collegamento Skype.
Il convegno rientra tra le attività della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano dal titolo “21st Century. Design After Design” che si svolgerà nel 2016.
TRAILER
PROGRAMMA
Venerdì 23 Gennaio
ore 15.00 - 16.30
SCREENING
Davide Ferrario, La zuppa del demonio, 2014, 90 minuti
Introduce Gianni Canova
ore 16.30 - 17.15
PING PONG
Gary Shteyngart, Storia d'amore vera e supertriste, Guanda, 2011
Marco Belpoliti VS Luca Mastrantonio
Introduce Gianni Canova
ore 17.15 - 18.00
PING PONG
Sherry Turkle, Insieme ma soli. Perché ci aspettiamo sempre più dalla tecnologia e sempre meno dagli altri, Codice Edizioni, 2012
Alberto Abruzzese VS Andrea Miconi
Introduce Gianni Canova
ore 18.00 - 19.00
PING PONG
Dave Eggers, Il Cerchio, Mondadori, 2014
Antonio Scurati VS Giorgio Falco
Introduce Gianni Canova
ore 19.00
TALK
Fred Turner, "The Democratic Surround and the Forgotten History of Multimedia” (Il coinvolgimento democratico e la storia dimenticata del multimedia)
Notes, quotes and highlights: TDS Quotes & Facts
Video e collegamento Skype dagli Usa
Introduce e modera Matteo Bittanti
ore 21.00 - 24.00
SCREENING
Adam Curtis, All Watched over by Machines of Loving Grace, 2011, 180 minuti
Introduce Matteo Bittanti
Sabato 24 Gennaio
ore 11.00
TALK
Alessandro Ludovico, “Networks as agents in the clash between personal and industrial post-digital print” (Le reti come agenti nella disfida tra la stampa personale e industriale nell'era post-print)
Introduce Matteo Bittanti
ore 12.00
TALK
Jeffrey Schnapp “Knowledge Design" (Il design dal sapere)
Introduce Matteo Bittanti
ore 14.00 - 15.00
SCREENING
Mike Judge, Silicon Valley, 2014, episodi 1 e 2, 60 minuti (in totale)
In collaborazione con Sky Atalantic
Introduce Gianni Canova
ore 15.00 - 16.00
SCREENING
Jacques Ellul, Traditi dalla tecnologia, 1992, 50 minuti
Introduce Gianni Canova
Luca Tremolada VS Stefano Micelli
Introduce Gianni Canova
ore 17.00
TALK
Brett Robinson, “Apple Iconography: Marketing the Metaphysics of Media”
(L’iconografia di Apple: Come si promuove la metafisica dei media)Video e collegamento Skype dagli Usa
Introduce Matteo Bittanti
ore 18.00
TALK
Bruce Sterling, "The Epic Struggle of the Internet of Things" (L'epica sfida dell'Internet delle cose)Presente in sala
Introduce Matteo Bittanti
ore 19.00
TALK
Ludologica presenta: Paolo Pedercini, “Videogames and the Spirit of Capitalism” (I videogiochi e l'essenza del capitalismo)
Video e collegamento Skype dagli Usa
Introduce Matteo Bittanti
ore 20.00 - 23.00
SCREENING
Ben Lewis, Google and The World Brain, 2013, 90 minuti
Beeban Kedron, InRealLife, 2013, 90 minuti
Introduce Matteo Bittanti
TRAILERS
ADAM CURTIS, ALL WATCHED OVER BY MACHINES OF LOVING GRACE, 2011
BEN LEWIS, GOOGLE AND THE WORLD BRAIN, 2013
BEEBAN KIDRON, INREALLIFE, 2013
DAVIDE FERRARRIO, LA ZUPPA DEL DEMONIO, 2014
CRITICA DELLA RETORICA TECNOLOGICA
BIOGRAFIE
Partecipanti
Alberto Abruzzese. Sociologo, scrittore e saggista. Dal 2005 al 2011 è stato professore ordinario di sociologia dei processi culturali e comunicativi e direttore dell'istituto di comunicazione presso l'Università IULM di Milano, dove è stato Prorettore per l’Innovazione Tecnologica e le Relazioni Internazionali, Direttore dell’Istituto di Comunicazione e Preside della Facoltà di Turismo, Eventi e Territorio. Saggista prolifico, ha scritto numerosi studi sulla letteratura, i media, la pubblicità, la comunicazione, e l’innovazione tecnologica.
Marco Belpoliti. Scrittore e saggista. Tra i suoi ultimi libri: Il corpo del Capo (Guanda 2009), Senza vergogna (Guanda 2009), Pasolini in salsa piccante (Guanda 2010), La canottiera di Bossi (Guanda, 2012); Camera straniera. Alberto Giacometti e lo spazio (Johan & Levi, 2012); Da quella prigione. Moro, Warhol e le Brigate Rosse (Guanda, 2012); Il segreto di Goya (Johan & Levi, 2013); L’età dell'estremismo (Guanda, 2014). Dirige con Elio Grazioli la collana Riga, collabora a La Stampa e L'Espresso, insegna all’Università di Bergamo.
Davide Ferrario. Regista, sceneggiatore e scrittore. Tra i suoi film: La fine della notte (1989), Anime fiammeggianti (1994), Tutti giù per terra (1997), Figli di Annibale (1998), Guardami (1999), Dopo mezzanotte (2004), il film documentario La strada di Levi (2006), Tutta colpa di Giuda (2009) e i documentari Piazza Garibaldi (2011), La luna su Torino (2013) e La Zuppa del Demonio (2014).
Giorgio Falco. Scrittore, Giorgio Falco ha pubblicato Pausa caffè (Sironi 2004), L’ubicazione del bene (Einaudi 2009) e racconti in varie antologie, tra le quali Sono come tu mi vuoi (Laterza 2009), e Lavoro da morire (Einaudi 2009). Il suo ultimo libro è La gemella H, pubblicato da Einaudi nel 2014.
Alessandro Ludovico: É un critico dei nuovi media e direttore della rivista Neural dal 1993, (Honorary Mention, Prix Ars Electronica 2004). Autore di Virtual Reality Handbook (1992), Internet Underground.Guide (1995), Suoni Futuri Digitali (2000), Post-Digital Print, the mutation of publishing since 1894 (2014), Ludovico è uno dei primi collaboratori della comunità digitale di Nettime e uno dei fondatori dell’organizzazione Mag.Net (Electronic Cultural Publishers organization). Insegna all'Accademia di Belle Arti di Carrara ed è ricercatore alla Willem de Kooning Academy di Rotterdam.
Luca Mastrantonio: Dal 2011 è alla redazione culturale del Corriere della Sera per la progettazione e realizzazione dell'inserto la Lettura. È stato responsabile cultura e spettacoli del quotidiano Il Riformista, dal 2003 al 2011. Ha condotto trasmissioni radiofoniche (per Raitre e Radio24) e documentari (per RaiCinema). Ha pubblicato Hugo Chávez. Il caudillo pop (Marsilio 2007), scritto insieme a Rossana Miranda, e Irrazionalpopolare (Einaudi 2008), con Francesco Bonami. Suoi racconti e poesie sono stati pubblicati in antologie (Ogni maledetta domenica, minimum fax 2010) e riviste (Nuovi Argomenti).
Stefano Micelli: Professore di E-business presso il Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e Dean di Venice International University, Stefano Micelli dirige TeDIS, struttura di ricerca leader livello nazionale e internazionale sul tema della diffusione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione nei sistemi di piccole e medie imprese. Collabora con il Formez, Dipartimento Funzione Pubblica, nell’ambito della definizione dei progetti di e-government. Collabora con il Sole 24 Ore e con le principali testate nazionali di settore. Il suo ultimo libro è Futuro Artigiano. L'innovazione nelle mani degli italiani (Marsilio, 2011).
Andrea Miconi. Ricercatore presso lo IULM di Milano, Andrea Miconi insegna Introduzione ai Media e Sociologia dei Processi Culturali, nel Corso di Laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità. Ha insegnato Teoria delle Comunicazioni di Massa presso l’Università di Padova, e The Network Society presso l’Università della Svizzera Italiana di Lugano. Dirige, con Alberto Abruzzese e Domenico Fiormonte, la collana “Scenari della Comunicazione"” per l'editore Armando, ed è membro della redazione della rivista Problemi dell’Informazione.
Paolo Pedercini: game designer, artista e docente, Pedercini è Visiting Assistant Professor of Art presso la Carnegie Mellon University School of Art di Pittsburgh, in Pennsylvania. Le sue opere interattive - spesso prodotte con lo pseudonimo di Molleindustria, attivo dal 2003 - esaminano il rapporto tra il divertimento elettronico e l’ideologia, l’ecologia e la politica. Tra i tanti, McDonald's videogame, Oiligarchy, Phone Story, Faith Fighter, Every Day the Same Dream, Unmanned.
Brett Robinson: Visiting Professor of Marketing presso la University of Notre Dame, Brett Robinson è l’autore di Appletopia: Media Technology and the Religious Imagination of Steve Jobs (inedito in Italia) che esamina il rapporto tra tecnologia e iconografia religiosa. Nel suo libro, Robinson decostruisce la figura messianica di Steve Jobs. Collabora con Second Nature, una pubblicazione online che esamina il rapporto tra i new media e la tradizione religiosa cristiana.
Antonio Scurati: Scrittore, saggista e editorialista della Stampa. Il suo romanzo Il sopravvissuto ha vinto nel 2005 il Premio Campiello. Tra le altre sue prove narrative, i romanzi Una storia romantica (2007), Il bambino che sognava la fine del mondo (2009) e La seconda mezzanotte (2011). Nel 2014 con Il padre infedele è stato finalista al Premio Strega. Come saggista, ha pubblicato tra l'altro La letteratura dell’inesperienza (2006) e Gli anni che non stiamo vivendo (2010). Insegna all’università IULM di Milano.
Jeffrey Schnapp: Professore di Lingue Romanze e Letteratura Comparata presso l’Harvard University, dove insegna anche nel dipartimento di Architettura della Graduate School of Design, Jeffrey Schnapp è il direttore del metaLAB(at)Harvard e co-direttore del Berkman Center for Internet and Society. Saggista prolifico, è l’autore di numerosi libri. Gli ultimi, in ordine di tempo, sono The Library Beyond The Book (con Todd Presner, Harvard University Press 2014) e Umanistica_Digitale (et al, Mondadori, 2014).
Bruce Sterling: scrittore, intellettuale, designer, Bruce Sterling è uno dei massimi esperti mondiali di culture digitali. Tra i fondatori del genere del cyberpunk, Sterling si muove con grande agilità tra saggistica e narrativa. Tra le sue ultime pubblicazioni citiamo La forma del futuro (Apogeo, 2013) e The Epic Struggle of the Internet of Things (Strelka Press, 2014). Nel 2003 è stato nominato professore alla European Graduate School, dove insegna nei corsi intensivi di “Media e Design”. Dal 2007 vive a Torino, scrive per La Stampa, la Repubblica XL e l’edizione italiana di Wired.
Luca Tremolada: genovese, giornalista e blogger. Ha lavorato in televisione, radio, agenzia, internet e carta stampata. Prima di entrare nella redazione scientifica e tecnologica del quotidiano Sole 24 Ore che ogni settimana realizza Nòva 24 si è occupato di finanza, esteri ed economia digitale. Scrive di tecnologia, scienza ed economia. È autore teatrale, ha insegnato alla scuola Holden di Torino ed è grande appasionato di videogame.
Fred Turner: Professore Associato di Comunicazione presso la Stanford Univeristy, è autore degli acclamati libri From Counterculture to Cyberculture: Stewart Brand, the Whole Earth Network, and The Rise of Digital Utopianism; e, più recentemente, The Democratic Surround: Multimedia and American Liberalism from World War II to the Psychedelic Sixties (inediti in Italia). I suoi saggi esaminano l’ascesa dei reality TV show, la retorica tecnologica, il ruolo del Festival di Burning Man all’interno della cultura corporate di Google.
Organizzatori
Gianni Canova: Professore ordinario di Storia del cinema nonché Preside della Facoltà di Comunicazione, Relazioni pubbliche e Pubblicità presso la Libera Università IULM di Milano. Fondatore del mensile di cinema e cultura visuale Duel, autore di numerosi saggi e curatore di grandi opere come l’Enciclopedia del Cinema edita da Garzanti, ha ideato e realizzato numerose mostre multimediali fra cui Le città invisibili (2002), Dreams. I sogni degli italiani in 50 anni di pubblicità televisiva (2004), annisettanta (2007), Al cinema con il cappello. Borsalino e altre storie (2011). Nel 2010 ha pubblicato il suo primo romanzo (Palpebre, Garzanti). Attualmente è autore e conduttore del programma Raro Arte. I film liberano la testa su Sky Arte. Dal gennaio 2013 dirige il mensile 8 ½. Numeri, visioni e prospettive del cinema italiano, edito da Cinecittà/Istituto Luce.
Matteo Bittanti: Artista, scrittore, curatore, editore e accademico, Matteo Bittanti studia gli aspetti culturali, sociali e teorici delle tecnologie emergenti, con un’enfasi sull’interazione tra visual culture, arte contemporanea e new media. Dal 2003, cura la collana editoriale di critica videoludica Ludologica, insieme a Gianni Canova. Vive a San Francisco, ma non è un cervello in fuga.
TALK
Fred Turner, “The Democratic Surround and the Forgotten History of Multimedia” (“Il coinvolgimento democratico e la storia dimenticata del multimedia”).
Oggi siamo circondati da schermi - smartphone, tablet, computer e, presto, smartwatch. Pochi sanno che oggi stiamo vivendo i sogni multimediali progettati da un gruppo di scienziati e tecnocrati americani durante la Guerra Fredda, da una manciata di artisti del Bauhaus e dal musicista John Cage. Fred Turner racconta l'evoluzione di una narrativa tecno-onirica che si snoda dalla seconda guerra mondiale fino agli anni sessanta, portando alla luce le radici culturali della rivoluzione digitale di matrice americana.
Alessandro Ludovico, “Networks as agents in the clash between personal and industrial post-digital print.” (“Le reti come agenti nella disfida tra la stampa personale e industriale nell'era post-print”)
Siamo definitivamente entrati nell’era post-stampa. Assistiamo a un’esplosione di processi e tecniche artistiche di natura editoriale, che si assommano agli sforzi della cultura underground - dalla scansione collettiva di libri e documenti all’introduzione di libri elettronici. La stampa di carattere industriale, nel contempo, è stata stravolta dall’ingresso sulle scene di Google. Ludovico esamina le potenzialità e debolezze di un mediascape fluido, nei quali i ruoli, le funzioni e le possibilità espressive si moltiplicano.
Jeffrey Schnapp, “Knowledge Design”(“Il design dal sapere”)
L’espressione Knowledge Design o “design dal sapere” indica le nuove potenzialità che l’umanista digitale, una nuova figura accademica ibrida, può adottare per creare e diffondere cultura nel ventunesimo secolo. Il tema, discusso approfonditamente nel saggio a dieci mani Umanistica_Digitale (Mondadori, 2014) indica modelli possibili e pratiche per condividere le informazioni. Tra i temi esaminati da Schnapp spiccano la ri-mediazione della stampa, il futuro della biblioteca, la reinvenzione degli archivi e la riprogettazione degli spazi didattici nell’era digitale.
Bruce Sterling, “The Epic Struggle of the Internet of Things“ (“La sfida epica dell’internet delle cose”)
Cosa significa vivere in un mondo in cui i gadget parlano tra di loro? Chi trae benefici economici, sociali e intellettuali dalle nuove tecnologie? Cosa significa fare i conti con cinque grandi silos che detengono l’intera informazione prodotta da milioni di individui? Come si sopravvive in una “smart city”? In questo travolgente talk, Bruce Sterling porta in primo piano le profonde contraddizioni della società digitale.
Brett Robinson, “Apple Iconography: Marketing the Metaphysics of Media” (“L’iconografia di Apple: Come si promuove la metafisica dei media”).
La convergenza tra il fervore religioso e l’emancipazione promessa dalla tecnologia ha trovato nel marketing dei prodotti Apple una simbiosi perfetta. Attraverso un’analisi approfondita delle campagne pubblicitarie Apple delle ultime tre decadi, Robison illustra come il linguaggio dell’azienda di Cupertino sia impregnato di allusioni religiose. La mission tecnologica e la retorica religiosa sono decostruite per mezzo di un’investigazione semiotica. La conclusione di Robinson? Apple rappresenta un vero e proprio culto tecno-pagano.
LUDOLOGICA presenta: Paolo Pedercini, molleindustria "Videogames and the Spirit of Capitalism” (“I videogiochi e l'essenza del capitalismo”).
Se i videogiochi, nella loro immensa varietà, hanno qualcosa in comune, può forse essere la loro compulsione per l'efficienza e il controllo, per la quantificazione e il calcolo. I videogiochi sono la forma estetica di razionalizzazione. Indipendentemente dalle intenzioni degli autori, l’impianto cibernetico della forma videoludica può promuovere una visione borghese e materialista dei sistemi simulati. Stiamo ancora imparando ad esprimerci in termini qualitativi attraverso il linguaggio quantificato dei videogiochi. Si tratta di un processo di hackeraggio collettivo, una graduale trasformazione di macchine da calcolo in macchine espressive. Questo intervento presenterà esempi e possibili strategie per attuare questa trasformazione.
SCREENING
Davide Ferrario, La zuppa del demonio, 2014, 90 minuti (in italiano)
“La zuppa del demonio” è il termine usato da Dino Buzzati nel commento a un documentario industriale del 1964, Il pianeta acciaio, per descrivere le lavorazioni nell’altoforno. Cinquant’anni dopo, quella definizione è una formidabile immagine per descrivere l’ambigua natura dell’utopia del progresso che ha accompagnato tutto il secolo scorso. È questo il tema del film: l’idea positiva che per gran parte del Novecento (almeno fino alla crisi petrolifera del 1973-74) ha accompagnato lo sviluppo industriale e tecnologico. Presentato fuori concorso all’ultima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Adam Curtis, All Watched over by Machines of Loving Grace, 2011, 180 minuti (in inglese con sottotitoli in inglese)
Il più importante documentario mai realizzzato sulla cultura digitale e sulla Silicon Valley. Scritto, diretto e montato dal leggendario regista britannico Adam Curtis per la BBC, questa opera illumina gli aspetti meno discussi della tecnologia elettronica e le sue implicazioni sociali, culturali, politiche ed economiche.
Jacques Ellul, Traditi dalla tecnologia, 1992, 50 minuti (in francese con sottotitoli in inglese)
Jacques Ellul (1912-1994) è l’autore di una trilogia fondamentale per comprender il concetto di tecnologia (La Technique ou l'enjeu du siede, Le Système technicien, Le Bluff technologique, in italiano è stato pubblicato solo Il sistema tecnico, Jaca Book, 2009). La Tecnica, per Ellul, è il fattore determinante della società. Più della politica e dell'economia. Non è né buona né cattiva, ma ambivalente. Si autogenera seguendo la propria logica. Calpesta la democrazia. Esaurisce le risorse naturali. Uniforma le culture. Ha effetti imprevedibili. Rende l’avvenire impensabile. Grazie all’informatica, la Tecnica ha cambiato natura: essa costituisce, all'interno della società, un “sistema tecnico”. L’informatica, unificando tutti i sottosistemi (telefonico, aereo, di produzione e distribuzione dell'energia, ecc.), le ha permesso di divenire un tutto organizzato che vive all'interno della società, la modella, la sfrutta, la trasforma. Ma questo sistema, che si autogenera, è cieco. Non si sa dove vada. E non corregge i propri errori. Traditi dalla tecnologia è un documento prezioso per comprendere un pensatore profetico. Nell'ultimo film di Jean-Luc Godard, Adieu au language (2014), si evoca più volte Jacques Ellul, definito “L’uomo che aveva previsto tutto” (o quasi).
Mike Judge, Silicon Valley, 2014, episodi 1 e 2, 60 minuti (in italiano)
Dissacrante serie televisiva prodotta da HBO e trasmessa in Italia da Sky Atlantic, Silicon Valley racconta la vita quotidiana di alcuni programmatori che lavorano in un incubatore gestito da Erlich Bachman. Il nostro fornisce i mezzi e un luogo di lavoro in cambio del 10% dei loro progetti. La serie mette alla berlina i vizi e le contraddizioni di una società altamente tecnologica, tra social network, smartphone e self branding a tutte le ore.
Ben Lewis, Google and The World Brain, 2013, 90 minuti (in inglese con sottotitoli in inglese)
Il progetto culturale più ambizioso della storia dell’umanità: la digitalizzazione dello scibile umano. Google vuole costruire la biblioteca più grande del mondo, ma gli editori e gli accademici sospettano che gli interessi della corporation di Mountain View siano ben altri. Chi ha ragione? In questo appassionante documentario girato come un thriller, il critico e scrittore Ben Lewis risolve il mistero con l’aiuto di Kevin Kelly, Evgeny Morozov e altri digerati.
Beeban Kedron, InRealLife, 2013, 90 minuti (in inglese con sottotitoli in inglese)
Quali sono gli effetti delle tecnologie digitali sui più giovani? Internet ci rende più intelligenti o più indifferenti? Cosa significa essere sempre collegati? La regista britannica Beeban Kidron ha posto questa domanda ai ricercatori che studiano il fenomeno da decenni, da Sherry Turkle a denah boyd, Joi Ito e Nicholas Carr, Clay Shirky Julian Assange, Cory Doctorow e Jimmy Wales. Le risposte non mancheranno di sorprendere.
PING PONG
Rapidi confronti a due su un romanzo o un saggio di recente pubblicazione, moderati da Gianni Canova. Durante la manifestazione, verranno discussi quattro libri, due saggi e due romanzi. Tra fiction e non-fiction, un dialogo a tutto campo per cogliere l'essenza della ragione tecnologica.
SAGGISTICA
Sherry Turkle, Insieme ma soli. Perché ci aspettiamo sempre più dalla tecnologia e sempre meno dagli altri, Codice Edizioni, 2012. Traduzione: Susanna Bourlot e Lorenzo Lilli.
Le nuove tecnologie alla base della comunicazione digitale contemporanea ci fanno credere di essere meno isolati perché sempre connessi. Si tratta però dell’illusione di una reale intimità: i nostri profili online esistono in funzione del numero dei contatti, oggetti inanimati e intercambiabili che acuiscono il senso di solitudine. Allo stesso tempo si sta completando il ventaglio dei rapporti possibili con i robot, dall’ipotesi di affidar loro i propri figli a quella di farne dei veri e propri partner. Questo è il paradosso indagato da Sherry Turkle: mentre gli amici in rete sono in realtà presenze prive di sostanza, molti desiderano, talvolta disperatamente, attribuire emozioni umane ai robot. Insieme ma soli è una storia di dissociazione emotiva, ma anche una storia di speranza, perché anche dove la saturazione digitale è maggiore, molti, soprattutto fra i giovani, si interrogano su cosa sia davvero il rapporto umano, e chiedono il ritorno a forme più naturali di dialogo. Alla fine Facebook, il BlackBerry e l’iPhone ci spingono a ricordare chi siamo veramente: esseri umani con scopi umani.
Kevin Kelly, Quello che vuole la tecnologia, Codice Edizioni, 2011. Traduzione: Giuliana Olivero
Kevin Kelly appartiene a quella ristretta cerchia di pensatori in grado di cogliere le grandi traiettorie che attraversano la storia, e di svelarne la trama. In Quello che vuole la tecnologia Kelly ci racconta come la tecnologia nel suo complesso non sia solo un guazzabuglio di fili e metallo, ma un organismo vivente e in continua evoluzione, con esigenze proprie e tendenze inconsce. Guardando alla nostra realtà attraverso gli occhi di questo sistema ora globale per scoprire “ciò che vuole”, Kelly ne traccia la storia, seguendo poi le traiettorie delle principali tecnologie del prossimo futuro per capire dove sia diretto. Perché solo l’ascolto di quello che la tecnologia vuole può preparare noi e i nostri figli alle tecnologie che inevitabilmente verranno, e solo allineando noi stessi con gli imperativi a lungo termine di questo sistema quasi-vivente saremo in grado di godere al meglio i suoi doni. Una visione fiduciosa e trasparente, che travalica la distinzione tra umano e artificiale, tra scienza e umanesimo. Tra quello che la tecnologia vuole e quello che il genere umano ha sempre sperato per sé.
NARRATIVA
Dave Eggers, Il cerchio, Mondadori, 2014. Traduzione: Vincenzo Mantovani
"Mio Dio, questo è un paradiso" pensa Mae Holland un assolato lunedì di giugno quando fa il suo ingresso al Cerchio. Mai avrebbe pensato di lavorare in un posto simile: la più influente azienda al mondo nella gestione di informazioni web, un asteroide lanciato nel futuro e pronto a imbarcare migliaia di giovani menti. Mae adora tutto del Cerchio: gli open space avveniristici, le palestre e le piscine distribuite ai piani, la zona riposo con i materassi per chi si trovasse a passare la notte al lavoro, i tavoli da ping pong per scaricare la tensione, le feste organizzate, perfino l'acquario con rarissimi pesci tropicali. Pur di far parte della comunità di eletti del Cerchio, Mae non esita ad acconsentire alla richiesta di rinunciare alla propria privacy per un regime di trasparenza assoluta. "Se non sei trasparente, cos'hai da nascondere?" è uno dei motti aziendali. Cioè, condividere sul web qualsiasi esperienza personale, trasmettere in streaming la propria vita. Nessun problema per Mae, tanto la vita fuori dal Cerchio non è che un miraggio sfocato e privo di fascino. Perlomeno fino a quando un ex collega non la fa riflettere: il progetto di usare i social network per creare un mondo più sano e più sicuro è davvero privo di conseguenze o rende gli esseri umani più esposti e fragili, alla fine più manipolabili? Se crolla la barriera tra pubblico e privato, non crolla forse anche la barriera che ci protegge dai totalitarismi?
Gary Shteyngart, Storia d'amore vera e supertriste, Guanda, 2011. Traduzione: Katia Bagnoli
Benvenuti nel futuro prossimo. Benvenuti negli Stati (non troppo) Uniti, cinesizzati e militarizzati, sull'orlo del collasso economico e culturale. Il trentanovenne Lenny Abramov, figlio di immigrati ebrei russi, è decisamente un uomo di un altro secolo: mentre l'analfabetismo dilaga e si comunica ormai attraverso schermi digitali detti apparati, lui ancora si ostina a leggere quegli oggetti curiosi e maleodoranti di carta stampata che tiene nel suo Muro dei Libri. Intanto cerca di fare carriera nei Servizi Post-Umani vendendo a una clientela selezionata "proroghe vita a tempo indeterminato" e a dispetto del colesterolo alto (ereditato dai genitori, insieme alla bruttezza) sogna di non morire mai, perché "la vita eterna è l'unica vita che conta". E crede nell'amore. Almeno da quando, alla fine di un anno sabbatico trascorso a Roma, ha conosciuto la giovanissima ed enigmatica Eunice Park, figlia di un podologo coreano, che dopo una notte di bagordi e passione gli insegna a lavarsi i denti correttamente e lo chiama con affetto "faccia da sfigato". Rientrato a New York, mentre il lavoro e il conto in banca gli danno più di una preoccupazione, Lenny si aggrappa al pensiero di Eunice e non resiste alla tentazione di tenere diligentemente un diario, forse l'ultimo sulla faccia della Terra, per raccontare la loro storia, che sfiderà il declino dell'impero mercificato, come se l'amore ancora potesse salvare il mondo.
IL PROGRAMMA COMPLETO (PDF): CRITICARAGIONETECNOLOGICA
RASSEGNA STAMPA
Martina Pennisi (Il Corriere della Sera, 23 gennaio)
Martina Pennisi (Il Corriere della Sera, 26 gennaio)
Luca Tremolada (Il Sole 24 Ore)
Vittoria Dolci (ThinkNews)
Vincenzo Lettera (IndieVault)