Immagine: John Koetsier via flickr
"Anche quest’anno, quel "designer-futurista-esperto transglobale” altrimenti noto come Bruce Sterling - la definizione è di Jon Lebkowsky - ha rivelato ai discepoli riuniti nell’Austin Convention Center il senso della vita e il futuro della rete durante il suo imprescindibile discorso di chiusura di quell’evento para-religioso altrimenti noto come SXSW. Sono passate tre settimane dalla brillante performance del Sommo, ma il riverbero rizomatico continua. Ecco alcune delle migliori battute, così non dovete ascoltarvi tutti i quarantaquattro minuti dell'emmepitre.
Silvio Berlusconi
Il carismatico Sterling ha aperto le danze celebrando la folta schiera di fans vecchi e nuovi. “Alla gente piace vedermi diventare sempre più scontroso ogni anno che passa. Perché diciamolo, le cose stanno oggettivamente peggiorando. Lo situazione, a livello mondiale, sta degenerando. Il livello di crisi è ormai generale. E stiamo facendo del nostro meglio per mentire a noi stessi. E’ uno spettacolo vergognoso e orribile da vedere”
Per quanto le cose stiano andando “oggettivamente peggio” secondo Sterling, non dobbiamo dimenticare alcuni eventi positivi. Tra i tanti, il tramonto della dittatura soft Berlusconiana, discussa in precedenza dallo stesso Sterling nel suo “State of the World 2012 Address”. Al termine del mega-evento texano, il nostro ha sbottato: “Non mancano le ragioni per essere felici. Come ricorderete, l’anno scorso ho parlato a lungo della tragicità della situazione italiana. Beh, il tizio non è più in carica. [applausi del pubblico]. Intendiamoci, il nostro continua a fare esattamente quello che faceva prima - quelle cose bizzarre e orgiastiche a cui ci ha abituato - ma per lo meno non sei costretto a subirle in televisione tutte le sere... Mi va anche bene che questo stanco playboy faccia quello che gli pare nella sua villa. Mi rinfranca sapere che oggi non conti quasi nulla sulla scena politica... Ma non bisogna abbassare la guardia. Intendo dire, se n’è andato, ma non è stato dimenticato... Avete presente il discorso di Ray Kurtzweil... Non male. Per un discorso di Ray Kurzweil... [risate] No, sul serio. Quello che mi terrorizza è che molto presto i milionari potranno comprarsi la tecnologia necessaria per vivere fino a 120 anni. L’idea di un Berlusconi che ha 120 anni e sbrodola per una minorenne in minigonna, dalla gambe lunghe, tipo velina televisiva, ecco, la trovo davvero terrificante. Ma ve l'immaginate un esercito di Silvio Berlusconi immortali? Ricchi e straricchi, libidinosi... Un’altra tragedia che milioni di giovani senza soldi dovranno sopportare...”
Quella descritta da Sterling è un’allucinante distopia che rischia di diventare sempre più realistica ogni giorno che passa grazie alle innovazioni nel settore della genetica e nella medicina personalizzata. Uno scenario simile a quello proposto da Andrew Niccol in In Time, ma con Emilio Fede al posto di Justin Timberlake.
Giovani, carini e rovinati
“Sono indignato perché non ho notato nessun miglioramento rispetto all’anno scorso per quanto riguarda la situazione delle nuove generazioni. Anzi, le condizioni sono peggiorate ulteriormente. [...] Vi consiglio caldamente la lettura di questo libro, “Share or Die!”, condividi o muori, anche se vi anticipo che l'enfasi è sulla "morte"... Oggi se non condividi, muori. Letteralmente. Intendo dire, il libro raccoglie una serie di aneddoti su un gruppo di brillanti giovani, super-intelligenti, iper-connessi, acculturati all'inverosimile che finiscono schiacciati dal debito scolastico... Fatti a pezzi dai costi onerosi dell’educazione... Una specie di ‘tassa’ sull’intelligenza, una delle più stupide manovre che una nazione possa infliggere alla sua popolazione: prendi migliaia di giovani di belle speranze, racconta loro la bellezza del mondo, descrivi l’ingegno delle culture e l'arguzia delle tecniche e poi, dopo averli spremuti fino all’ultimo dollaro, guardati bene dal proporgli alcun lavoro... Al massimo, una internship non retribuita! L’orrore. Questa situazione è inaccettabile sotto tutti i punti di vista. Il che mi fa sentire male considerando che io stesso insegno... 'Buongiorno a tutti, sono il vostro professore e questo semestre aiuterò le banche a rapinarvi...”
Lo stile “SXSW-chic” è decisamente retrò
L’evento geek più importante del mondo sta diventando sempre più cosmopolita e “globale”. Proliferano gli europei (“Che vengono a Austin, Texas per ricordarci quanto sono importanti”) e gli asiatici ("Ciao, noi siamo Singapore!"). Sterling ravvisa l'emergere di un nuovo stile, estetica, moda che a sua volta riflette una nuova percezione del reale (di questo parleremo in un futuro post). “Ho visto svariate generazioni susseguirsi a SXSW quest’anno noto qualcosa di diverso... La cosa più evidente è lo stile, il modo di vestire dei nuovi geek. Uno stile che allude a qualcosa di più profondo. C'è qualcosa di semiotico, di gibsoniano in questi geek che oggi si vestono meglio dei musicisti... Intendo dire, fino a pochi anni fa, il pubblico di SXSW era composto da ragazzi in t-shirt e jeans... Ci sono ancora, ma adesso sono quasi a posto, presentabili, assomigliano a tuo zio, hai presente? Capelli non scompigliati, lacci per le scarpe nuovi... Intendo dire, questa gente si veste per vivere fino in fondo i prodotti, gli oggetti e servizi che utilizzano e rappresentano. Sono il riflesso speculare delle nuove interfacce utente! Persino la gente che frequenta eventi tipo MAKER FAIRE si veste in modo quasi decente! Intendo dire, i geek oggi sono cool quasi i "film people", la gente che appartiene al mondo del cinema. [risate, applausi] Ho detto "quasi", quindi non esaltatevi troppo. Quelli sanno come muoversi e come sorridere perche' sono consapevoli delle cineprese che li riprendono. I geek non hanno ancora divorato quest’industria - quella del cinema - come hanno fatto con quella musicale, qualche tempo fa. Oggi i musicisti sono un gruppo di sfigati che hanno un'audience di dodici fans e si vestono come i geek vent’anni fa, quando nessuno sapeva il significato di UNIX. Una cosa che mi preoccupa, tuttavia, è che lo stile dominante, a livello di fashion, chiamiamolo l’”SXSW chic” è decisamente retrò. Non c’è nulla di futuristico nell’abbigliamento di questa gente che dovrebbe inventare il futuro.”
Un’estetica hipster, pseudo-vintage, instagrammabile, lo stile del presente prolungato, dello stand-by perpetuo.
KickStarter & l'arte geek
"Mi piace un casino KickStarter. Non ho nessun progetto su KickStarter al momento, ma mi piacciono i progetti che promuove e quelli che vengono finanziati. Intendo dire, stanno distribuendo più soldi degli enti governativi tipo il National Endowment for the Arts! Se continua cosi, tra poco l'arte geek diventerà la forma estetica dominante negli Stati Uniti. L'arte geek - mi riferisco alle cose che vanno per la maggiore su KickStarter - è il nostro mezzo dominante di espressione popolare! I musei e le gallerie d'arte si svuoteranno - resteranno solo ottantenni attempati e l'arte contemporanea finirà per marcire nei White Cube. Una marea di arte geek finanziata con KickStarter sta per spazzare via tutto! KickStarter è una delle poche vere innovazioni che abbiamo visto negli anni Dieci."
Il futuro della rete? I silos
"Segnalo l'emergere di questo nuovo fenomeno che mi piace chiamare "Stacks" [ovvero social media e servizi online a integrazione verticale, ndMrBit - traducile come "pila" o "silos"]. Ce ne sono cinque per il momento - Google, Facebook, Amazon, Apple e Microsoft. E sono tutti americani. Presto vedremo stacks cinesi e brasiliani. Ma per il momento sono tutti americani. L'obiettivo degli Stacks consiste nell'impossessarsi di internet e di renderlo irrilevante. Intendo dire, non sono contro internet di per sè - internet è relativamente minuscolo, umile, accademico e militare - mentre loro sono grandi, ambiziosi, corporate, affamati di soldi e stanno facendo di tutto per assicurarsi il dominio del mezzo. E lavorano giorno e notte per prelevare la gente da internet per imprigionarla negli Stacks senza che ne ne accorgano. E si creano i loro sistemi operativi, i loro browser, le loro regole... E poi hanno bisogno di appendici mobili, di un mucchio di fabbriche, un sacco di hardware... E poi hanno bisogno di un mercato per vedere roba... Un sistema di pagamento per succhiare soldi a tutti. Per cui i cinque stacks operano con l'unico obiettivo di rendere gli altri quattro irrilevanti. Ma finiranno tutti per diventare irrilevanti. E' il futuro degli Stacks! La gente comune ama gli Stacks... Hanno tutti paura di internet... Quindi, dove sta il problema? Per cominciare, nessuno di questi silos offre alcuna prosperità o sicurezza agli esseri umani che partecipano. Gli unici a beneficiare della situazione sono gli azionisti. Vedi, su internet ci sono utenti. Negli stack, gli esseri umani sono mera mandria. Questa gente non ha la piu' pallida idea di quello che sta succedendo, pascolano da uno stack all'altro, placidamente. Hai presente la battuta secondo cui su internet nessuno sa che sei un cane? Ecco, gli stacks sono felici di trattarti come un cane! I cani sono facili da amministrare e da gestire. Basta che gli dai un osso e quelli scodinzolano allegramente. Gli stacks stanno distruggendo tutti gli altri media. I Signori degli Stacks. Lo capisci dal fatto che i blog hanno perso terreno. La gente vuole cose facili, tipo aggiornare un profilo preconfezionato. "Status update". Ma nessuno oggi legge gli email, Le mailing list sono finite. Tutto merito degli Stacks! Gli Stacks hanno un business model. Il business model consiste nel vendere la vostra privacy a terzi. E rivenderla a voi. E voi siete contenti di ricomprare le vostre informazioni. E non si tratta solo di informazioni. Di privacy. E' un po come regalare il vostro DNA per poi ricomprarlo. E voi sarete contenti di ricomprarlo!!! No, davvero. E la gente adora gli Stacks! Abbandonano a frotte internet per trasferirsi negli Stacks!!! Ma gli Stacks non sono 'Cattivi', intendiamoci. Gli offrirei volentieri una birra. Ma gente libera non dovrebbe accettare di farsi dominare interamente da un'èlite di Napoleonici mobili. Cosa succede se Mark Zuckerberg inciampa sul suo skateboard? Qualcuno ci pensa a queste cose? Questa struttura non può durare a lungo. Ma voi per il momento siete importanti per gli Stacks. Merce preziosa. Non voi, in quanto esseri umani, in quanto individui, beninteso. Le informazioni che regalate. Voi siete la ragione per cui i Signori degli Stacks esistono. Sarebbe il caso che cominciaste a porre domande imbarazzanti a questa gente. Intendo dire, siete intelligenti, no? E se la smettessimo di credere alle favole? Perché qualcuno finalmente sta cominciando a lamentarsi. Tipo Jonathan Franzen. [risate]. No, dico sul serio. Secondo Franzen, Twitter sta distruggendo la letteratura. E ha ragione. Quindi non prendetelo in giro. Sta semplicemente dicendo la verità".
L'informazione vuole essere archiviata
"L'informazione vuole essere libera, ma vuole anche essere archiviata. Il tempo non è benevolo nei confronti dell'informazione così come non è benevolo nei confronti di altre sostanze mitiche. L'informazione si corrompe e scompare. Sarebbe il caso di proteggerla. Non aspettatevi che Mark Zuckerberg lo faccia per voi, mi viene da aggiungere. Nelle "gated community" nessuno è libero. Nemmeno gli hipster. Nel mare magnum degli impostori e dei ciarlatani, dei media guru settimanali e degli "intellettuali della rete", Bruce Sterling rimane, nell'Anno Domini 2012, un'isola felice" (Matteo Bittanti, WIRED)
Il discorso di Bruce Sterling:
13-ACC-The_Ultimate_Bruce_Sterling_Talk
Articolo collegato: Bruce Sterling e il futuro visto dall'Italia
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