Pubblicato su Rolling Stone di gennaio 2012
"Ti ordino di rilassarti. Adesso.
Io mi rilasso con i videogiochi. I videogiochi rilassanti, hai presente? No, non è un ossimoro. Dopo la fitness simulata, tocca al wellness. Infatti, il wellness è diventato interattivo perché viviamo nell'era digitale e del web 2.0. Deepak Chopra Leela massaggia il corpo e lo spirito, almeno così promette lo sviluppatore, quel volpone di Eric Zimmerman per conto di THQ e di Deepak stesso, campione mondiale della filosofia New Age. THQ pubblica giochi di wrestling iperviolenti come Ultimate Fighting Championship e WWE Smackdown vs. Raw ma io preferisco di gran lunga Deepak Chopra Leela. Non c'è niente di meglio di un sano relax videoludico dopo aver aver saccagnato virtualmente il mio migliore amico. Dovevate vederlo! Una maschera di sangue.
Deepak Chopra Leela è un esempio paradigmatico di quella che Slavoj Zizek chiama "Buddismo occidentale": una forma di meditazione tecnologicamente mediata, ideologia usa-e-getta per le masse. Diluita, semplificata, fresh and easy... Per chi non ha tempo di attendere il caricamento dei dati. Sissignori! Finalmente, la meditazione del suono primordiale è disponibile sotto forma di videogame! Lo yoga da giocare, oltre che da bere! E posso condividere il mio mandala personale su Facebook! Tutti i miei amici devono sapere che sto raggiungendo livelli di illuminazione incredibili. Sono quasi un guru!
Grazie a Deepak Chopra Leela ho conquistato il badge dell'"equilibrio" che ancora mi mancava. Ora sono molto più sereno, a tratti umano! Per aprire i chakra non devo fare altro che agitare le braccia e farmi riconoscere dal sensore Kinect. Ritengo importante farmi riconoscere dal sensore Kinect in un'era di diffidenza della differenza, caos calmo e occupazioni persistenti. Deepak Chopra Leela rappresenta la perfetta soluzione tecnologica a un problema provocato dalla tecnologia: lo shock del futuro, per dirla con Alvin Toffler, la difficoltà di rimanere utili nell'era dell'obsolescenza immediata, del transumanesimo, dell'ansia dell'aggiornamento coatto. Calma, tranquillità e concentrazione sono diventate meccaniche ludiche. Dopo tutto, Leela significa "giocoso" in sanscrito!
In questo senso, il confine tra sintomo e feticcio è sottile come uno spaghetto. Il videogame è allo stesso tempo sintomo di una patologia - la pervasività della tecnologia in ogni ambito dell'esistenza umana - e insieme fetish - prendi l'inquietante sensore Kinect che, come il Dottor Mabuse, ci scruta con il suo occhio elettronico, registra i nostri movimenti e probabilmente li comunica a terzi, a nostra insaputa. Qualcuno, da qualche parte, sa tutto di noi. Nemmeno la Stasi e Google erano riusciti a fare meglio. Risolvimi questo rompicapo se ci riesci: Deepak Chopra Leela invita a mettere la tecnologia in secondo piano per "ritrovare se stessi". Ma la presunta "ri-scoperta" non può prescindere dalla tecnologia. Un corto circuito epistemologico.
Poco importa! Ci sottoponiamo con entusiasmo contagioso a quelle forme di masochismo tecnologico che chiamiamo videogiochi: dalla danza geek al tiro al bersaglio del terrorista, dalla simulazione di Calciopoli alle schitarrate di plastica per rockstar inciabattate. I videogiochi commerciali, che da sempre promuovono la logica del capitalismo globale, da oggi colonizzano non solo il corpo e la mente, ma anche il nostro spirito. Possiamo concludere che il declino dell'Occidente è un fenomeno ormai irreversibile. Checkpoint? Checkmate! (Matteo Bittanti)"
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