Photo credit: Daquella manera via flickr
"Sto scrivendo queste righe mentre ascolto un TED Talk, due Google Talk e tre episodi di Community su Hulu. Nel frattempo mi sciroppo la mia nuova playlist su Stereomood (“killer covers”) e finisco un giochino su Xbox Live Arcade. Io credo fermamente e persino formalmente nell’importanza del multitasking. Infatti, se ho meno di trentuno tab aperti su Chrome, non mi sento a mio agio, comincio a grattarmi, provo sensazioni in bilico tra la paranoia e l’ansia. Apro tutte le finestre del browser per far circolare l'aria. Io credo nella produttività e nell’efficienza. Per esempio, da quando ho cominciato a scrivere questo pezzo, ho risposto a sette email, ho aggiornato tre volte il mio status quo su Facebook e ho fatto due check-in su FourSquare. Io amo profondamente e profusamente internet perché mi rende libero di fare tante cose allo stesso tempo. Prima di internet, potevo fare male una sola cosa alla volta. Adesso posso farne un mucchio malissimo. Io sono un nativo digitale un emigrato del web e il mio cervello è completamente diverso da quello dei matusa. I miei neuroni sono bellissimi. Lo dice anche la neuroscienza e tutto quello che dice la neuroscienza è sempre giusto.
E’ molto importante per me evitare di concentrarmi su un task alla volta perché concentrarsi su un task alla volta rappresenta un grande spreco di risorse e di intelligenza personale ma anche collettiva, perché se non collaboro e condivido, non esisto. Tutti i giocatori sono bravissimi a fare il multitasking perché giocano a World of Warcraft tipo dieci ore al giorno anche nei weekend. Chi gioca oggi a World of Warcraft domani sarà chirurgo, esperto di marketing, generale dell’Air Force e presidente degli Stati Uniti, perché World of Warcraft salverà il mondo come dice Jane. Io voglio farmi rimuovere l’appendice solo da un elfo del settantesimo livello con un surplus cognitivo irraggiungibile.
Mentre scrivo queste cose sto compilando la lista delle cose da fare e terminando una infografica che visualizza il mio consumo mensile di liquirizia Golia. Intanto faccio zapping su Netflix e uso Arduino per creare uno speciale braccialetto che misura in tempo reale il mio consumo di liquirizia Golia e stablisce correlazioni con il mio benessere psicofisico. Inoltre, ho configurato la mia app in modo tale che ogni volta che scarto una liquirizia Golia, parte in automatico un tweet, quasi un peto, ma elettronico, soft nel senso di software. E’ molto importante che tutti i miei seguaci sappiano quante liquirizie Golia consumo in un giorno. Ho collegato il mio computer a sei monitor perché la moltiplicazione degli schermi è un segno di potenza e di virilità. Ho tutte queste finestre spalancate sul mondo e ho una visione panottica e vedo tutto da lassù e posso agire a distanza e fare cose davvero potenti.
Ecco, in questo preciso momento sto aggiornando tutte le mie app per iPhone e iPad perché voglio sentirmi magico e rivoluzionario. Io compro solo prodotti Apple perché penso differente. Io uso prodotti Apple perché tutti i miei eroi usano prodotti Apple, per esempio Martin Luther King, John Lennon, Picasso e Sasha Grey. I prodotti Apple sono Made in California anche se in realtà li producono in Cina, ma anche il Made in Italy non è più quello di una volta e bisogna aggiornarsi, insomma, viviamo nel mondo globale e rispondiamo in tempo reale alle sfide della recessione. Ballo al ritmo dei messaggi sonori che il mio computer erutta a ritmo costante e clicco tutti i pop up. Il mio biglietto da visita dice "giocoliere". Questa piacevole distrazione mi alletta e mi stimola e mi evita di fare cose noiose tipo leggere un intero saggio prima di twittarlo. E’ importante per me evitare di concentrarmi, come forse ho già detto, ma non mi ricordo perché i nativi digitali sono sempre distratti e superficiosi. E non sanno nemmeno scrivere perche usano gli smartphone invece di leggere Dante. Sono degli ignoranti, ma il punto è che i criteri di valutazione stanno cambiando allora va tutto bene. Numerosi studi dimostrano che la concentrazione è dannosa alla salute perché ti costringe a fare una cosa per volta, mentre a me piace saltellare in modo isterico da una pagina all’altra, da un’app all’altra, da un argomento all’altro senza alcuna soluzione di continuità. Voglio sentirmi parte del web, voglio sentirmi utile. Per esempio, continuo a retwittare tutti i post di OccupyWallStreet perché è bello che qualcuno finalmente stia facendo qualcosa e io nel mio piccolo partecipo alla rivoluzione. E poi da quando ho smesso di concentrarmi non mi viene più l'emicrania.
Io sono un campione del multitasking. Riesco a fare una miriade di cose inutili a una velocità incredibile. E’ la ragione per cui compero sempre tutte le nuove versioni dei computer e degli smartphone - anzi dei melafonini (mi piace dire melafonino perché melafonino è una contrazione di telefonino e Apple che in italiano si traduce mela, allora mela-fonino, hai capito, se sei sgamato e vuoi fare lo splendido devi dire melafonino) che escono perché per me è importante essere in prima fila sull’autostrada dell’informazione. Per surfare il web ci vuole una tavola solida. Conservo lo spam perche' potrebbe tornarmi utile. Mi piace da matti rispondere a tutti i commenti che ricevo. Non è assolutamente una perdita di tempo. Rispondo anche ai bot perché mi fa sentire vivo e socialmente costruttivo. Restituisco alla rete quello che la rete mi regala. Mi piace frantumare la mia attenzione e dedicarmi a mille questioni differenti. Adoro spezzettare le mie già limitate risorse cognitive. Mi piace archiviare tutte le cose che probabilmente dovrei leggere su Instapaper perché so che non le leggerò mai. Posso affermare con orgoglio che grazie ad Instapaper ho smesso di leggere un sacco di cose che un tempo avrei dovuto leggere. Oggi, per fortuna, non è più necessario: le parcheggio lì e via, verso nuove avventure. Mi diverto molto più dare un’occhiata distratta alla pagina dei feeds che si rinfresca da sola, tutte quelle lucine colorate come un albero di Natale. Lascio che il computer legga per me. Io ho cose più importanti da fare. Mi piace congestionare la mia visione periferica con un mucchio di statistiche preziose. Adesso vado a farmi uno yogurt greco senza grassi e Dorset Muesli e poi devo finire l’ultimo episodio del leggendario franchise Call of Duty: Modern Warfare 3." (Matteo BIttanti, WIRED)
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