Non si uccide così anche Just Cavalli?
(pubblicato su Rolling Stone, novembre 2011 - versione "uncut" di seguito)
Prendete la band più inutile di sempre. No, non i Maroon 5. Peggio peggio. I Black Eyed Peas. Ok. Create attorno al brand di Fergie & Co. un titolo ballereccio per console. Schiaffateci dentro qualche mega-hit come “Boom, Boom, Pow”, “Rock That Body,” and “Let's Get It Started.”, e bingo!, il videogioco è fatto: The Black Eyed Peas Experience. Perché riflettere sulla postmodernità dei testi di will.i.am, apl.de.ap e Taboo (product placement con una base sempre identica) oggi non basta più. Finalmente possiamo sperimentare sul nostro corpo la musica del celebre gruppo. I nostri peggiori incubi si sono trasformati in realtà grazie al publisher transalpino Ubisoft, che ha prodotto una "simulazione al 100% autentica" per reali videogiocatori. Un'orgia di ossimori che avrebbe fatto felice Jean Baudrillard. Quello dei simulacri e di The Matrix.
Sopravvissuti nostro malgrado a un centinaio di Guitar Hero e Rock Band (se non ti uccide, ti rende più forte), prepariamoci al bombardamento di dance games mono-band. Grazie ai nuovi controller gestuali tipo Kinect possiamo ripetere, in forma vicaria, le seducenti mosse delle sinuose popstar americane. Che il punto di non ritorno sia stato ormai superato lo conferma la nuova campagna promozionale del fashion designer Lanvin [PARIS] che frutta l'escamotage ludico - Dance Central - per promuovere la sua linea autunnale: nel filmato virale (!) che gira su YouTube, modelli e modelle "ballano" al ritmo di "I Know You Want Me" di Pitbull ("Mami got an ass like a donkey, with a monkey,/look like King Kong, welcome to the crib/305 thats what it is/with a woman down ya shit dont play games"). Uno spettacolo straziante, in bilico tra il tragico e il perturbante che ci spinge a interrogarci sulla funzione della finzione digitale nella seconda decade del ventunesimo secolo.
Aveva capito tutto Jared Hess che nel mirabile Napoleon Dynamite (2004) pronosticava con largo anticipo il trionfo del nerd sulla pista da ballo. Achievement unlocked! Hollywood ci aveva promesso Dirty Dancing. La Silicon Valley ha sdoganato il Geek Dancing.
Per una settimana intera ci si dimena come dei disgraziati di fronte al televisore, senza scarpe, con il volume a palla, imitando il movimento basculante dell'avatar, collezionando punti, stelline bonus e bruciando calorie, che fa sempre bene. Poi nel weekend ci si scatena in discoteca (si usa ancora il termine "discoteca" nel 2011, quasi 2012?) con routine pirotecniche che sembrano uscite dai peggiori video di Janet Jackson o Paula Abdul.
Che i videogame se la passino proprio male di questi tempi lo conferma il fatto che oggi l'alternativa è tra il dodicesimo sequel dello sparacchino terroristico di Activision/Electronic Arts/Whatever o i Black Eyed Peas virtuali.
Visto l'andazzo, non mi resta che farmi una Sega. (Matteo Bittanti)
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