Strada facendo
"Sulle strade di San Francisco, “guida spericolata” vuol dire pilotare una Toyota Prius con una mano sola, perché l’altra regge un Venti Latte di Starbucks. Sulle strade di San Francisco, una “scarica di adrenalina” ti elettrizza dalla testa ai piedi quando trovi parcheggio di fronte al checkpoint (ristorante/cinema/negozio), come testimoniano tweet giubilanti e postaggi selvaggi sui muri della rete. Ma Ubisoft Reflections la pensa diversamente.
Per rilanciare la storica serie della defunta Atari-Magari gli sviluppatori hanno risuscitato Steve McQueen, rilanciato Walter Hill, evocato l’estetica del cinema on the road, celebrato l’etica dell’action movie a quattro ruote... Come biasimarli? Dopo tutto, il cinema e la fiction – tradizionale e interattiva – rendono tollerabile il quotidiano, trasformando il trito-ritrito in epica.
E allora via, con una carambola di inseguimenti a folle velocità! Sparatorie in corsa! Incidenti ballardiani! Sulle strade dei videogame niente è come sembra. Grazie a un espediente che sembra uscito da un incubo lynchiano, la vicenda si svolge nel subconscio del protagonista, l’immarcescibile John Tenner - un uomo, il suo volante - caduto in coma dopo un terrificante crash. Grazie all’escamotage onirico, partorito dalla fantasia del producer Martin Edmondson, possiamo teletrasportarci a piacimento nelle mente, anzi, nelle mani di altri guidatori, shiftando da un veicolo all’altro, un’innovazione che i designer attribuiscono all’influenza panottica di Google Earth.
Funziona: era dai tempi di Burnout Paradise, capolavoro oltraggioso di Criterion Games (d/annata: 2008) che non mi divertivo così tanto. Guidare sui 335 chilometri di strade che formano la Bay Area ludica, con puntate a Marin e Oakland, è un’esperienza fenomenica e supersonica in cui esperienze personali, visioni cinematografiche, perversioni televisive convergono in modi che non ti aspetti. I registi in erba possono inoltre girare filmini in-game da condividere con friends e parentume via YouTube, FacciaLibro etc.
Lo sviluppo di DRIVER ha coinvolto cinque team sparsi per il mondo (Newcastle, Shangai, Montreal, Vancouver, Kiev) per oltre un lustro. Da buon geek, consiglio caldamente la Collector’s Edition che include il modellino della Dodge Challenger R/T Six Pack del 1970 e una mappa di San Francisco, che fa sempre comodo. Specie per localizzare i vari Starbucks disseminati su un’area urbana troppo urbana (Matteo Bittanti, Rolling Stone Italia, #95, Settembre 2011)
Link: Rolling Stone Italia
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