"La mia app preferita per iPhone? Gigwalk. Scaricabile gratuitamente dall'App Store di iTunes, Gigwalk miscela in modo intelligente meccanismi tipici dei videogames e del fitness, con il valore aggiunto della ricompensa economica. Qualcuno ha detto "killer app"?
Il meccanismo di Gigwalk e' tanto semplice quanto geniale. Dopo aver lanciato la app su iPhone, potete selezionare una delle possibili "missioni" visualizzate sul campo da gioco - ovvero il quartiere della citta' in cui vivete - e dare inizio al "gioco". In cosa consistono le missioni? Semplicissimo: dovete recarvi al punto "X" - situato, che so, all'intersezione tra Divisadero e Geary Street - e scattare almeno cinque foto alla locazione "Y" - che so un sushi bar. Spedite le immagini raccolte via SMS a Gigwalk e rispondete a qualche semplice domanda - che so, "Quanto costa il tempura?", "Quanti tipi di sake offre il locale?" etc.
Fatto? Bravi: avete appena guadagnato cinque dollari.
Avete capito bene.
Non si tratta di vincere una stupida badge modello FourSquare. Ne' un coupon che non userete mai perche' scade tra dieci minuti. No, avete guadagnato cinque dollari "reali", accreditati sul vostro account PayPal. Con il vantaggio che per guadagnarli dovete attivarvi, muovervi, bruciare calorie, passeggiando o pedalando per arrivare al luogo di destinazione => e qui entra in gioco l'elemento fitness. Il numero di task/quest/missioni disponibili varia a seconda dei quartieri, ma il menu di opzioni viene aggiornato in tempo reale. Non esiste un limite temporale per completare l'obiettivo, ma e' ovvio che altri potrebbero completarlo prima di voi, il che vi incentiva a terminarla nel breve tempo possibile. Competizione soft.
Sviluppato da Ariel Seidman, Matt Crampton e David Watanabe, le brillanti menti dietro all'omonima start-up della Silicon Valley (con filiale a Vancouver, Canada) per rispondere alle esigenze di TomTom, Motorola e di altre aziende che gestiscono (e costosi) enormi database, Gigwalk de facto miscela crowdsourcing con un sistema di ricompense "reali", ovvero non puramente simboliche o virtuali come gran parte degli esempi di gamification sviluppati fino a oggi.
Gigwalk premia economicamente l'utente che conclude con successo la "task" con compensi che variano da un minimo di $5 a un massimo di $90 a seconda della difficolta' dell'operazione (numero di azioni da eseguire, informazioni da recuperare, foto da scattare etc.) e del tempo necessario per portarla a termine.
Ma quanto si guadagna? Mashable ha riportato che nella fase di beta uno dei GigWalker si e' portato a casa la bellezza di $2317 completando 277 missioni in menbo di sei mesi. Non male per un "lavoro" che richiede sforzi minimi. Il sistema inoltre premia la professionalita', tempismo e precisione dei GigWalkers: migliore la vostra performance, maggiore il numero di task disponibili e la ricompensa economica. Entra in gioco il fattore "leaderboard".
Se ancora non fosse chiaro, Gigwalk trasforma il flaneur in un gamer: la passeggiata per le vie cittadine acquista una funzione strumentale.Gigwalk mi chiede di verificare le condizioni di alcuni cartelli stradali che si trovano a meno di tre isolati da dove mi trovo in questo momento. Modifico il mio itinerario di jogging, raggiungo la destinazione, scatto la foto con il mio iPhone e la invio. Achievement unlocked: $5 dollari. Gigwalk mi chiede di verificare i prezzi dei cereali kashi da Safeway a La Playa. Gia' che ci sono scatto una foto, scannerizzo il barcode, per divertirmi, e mi porto a casa $5 (achievement unlocked!), il prezzo di un double cappuccino e un biscotto alle mandorle. Ridendo e scherzando, ho guadagnato $30 in tre giorni, cambaindo solo leggermente le mie abitudini quotidiane.
Gli uomini di marketing direbbero: win-win.
Usando Gigwalk mi sembra di partecipare a un grande gioco di spionaggio industriale... Mi sento come il protagonista di quel geniale film di Vincenzo Natali, Cipher (2002). Mi illudo che dietro all'immane stupidita' delle mie azioni - diciamolo, si tratta di un mero data entry mobile - si celi un grande disegno, un progetto radicale di cui io vedo solo alcuni frammenti, frattaglie, dettagli... Mi immagino nel ruolo dell'investigatore, un po' come i protagonisti di Rubicon, che collegano elementi a prima vista casuali e triviali per svelare la "vera trama" e salvare il mondo. E, al pari di Instagram, mi spinge a prestare maggiore attenzione a cio' che mi sta attorno, al quartiere in cui vivo, alle condizioni del mio isolato.
Applicazioni come Gigwalk propongono un modello assai interessante di ludizzazione del quotidiano. Beninteso: siamo solo agli inizi. Disponibile per il momento solo in alcune citta' degli Stati Uniti (San Francisco, Boston, New York, Chicago, Los Angeles e poche altre) Gigwalk e' solo la prima di una nuova generazione di app che miscelano gamification, fitness e crowdsourcing in modo intelligente.
E tra i lettori di WIRED c'e' qualcuno sufficientemente sveglio per sviluppare qualcosa di simile in Italia?" (Matteo Bittanti, WIRED)
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