"Nel dibattito sul futuro della lettura si tende a dimenticare che libri e ebook sono due media radicalmente diversi. Ha poco senso, oggi, interrogarsi sul futuro del libro. Il libro ha un passato e un presente millenario. La sua esistenza continuerà anche nel ventunesimo secolo, ma la sua funzione è destinata a cambiare com'è successo ad altri media in seguito all'introduzione di nuove tecnologie. Il cinema non muore dopo l'introduzione della televisione. La televisione non muore dopo l'introduzione dei videogame. I media cambiano: si evolvono, si trasformano, tentano di rimediare i nuovi, ma non perdono le caratteristiche essenziali, il cosiddetto "specifico". Il cinema è cinema. Definire "cinema interattivo" i videogiochi è un errore madornale. I videogiochi sono videogiochi. E i libri sono libri. Di carta. Analogici. Non upgradabili. Non interattivi. Statici. E non c'è nulla di male ovviamente.
Gli eBook non sono libri. Sono eBook. L'espressione "libro interattivo" è un ossimoro, una contraddizione in termini. Ora, i migliori eBook sono interattivi, dinamici, upgradabili. La tecnologia del libro ha raggiunto l'apogeo. E' difficile, anzi inutile, tentare di migliorare una tecnologia che si è evoluta nel corso di centinaia di anni. I libri attuali rappresentano lo stato-dell'-arte. L'ebook, per converso, è un medium fresco, nuovo, vergine. Il margine di miglioramento è enorme. Interfacce, tecniche di visualizzazione, aggiornamento dei contenuti, navigazione... Come dicono gli americani, sky's the limit.
Convertire un file in formato PDF e spacciarlo per ebook e' un'aberrazione. Significa guidare a folle velocità guardando nello specchietto retrovisore invece di prestare attenzione a quello che si cela oltre il parabrezza, per dirla con McLuhan. Miopia concettuale, culturale e ideologica. Di più: un tragico spreco di risorse. Una forma di pigrizia tecnologica che non ammette giustificazioni. Vuol dire soppesare la qualità dei nuovi media servendosi dei parametri dei vecchi: significa porre domande sciocche come "Quando i videogiochi raggiungeranno la qualità narrativa del romanzo?", alle quali si dovrebbe rispondere in modo altrettante sciocco: "Quando i libri diventeranno interattivi" oppure "Quando il cinema diventerà procedurale".
Ho appena terminato di leggere - o meno, fruire - Our Choice, la versione per iPad/iPhone/iPod Touch dell'omonimo saggio dell'ex vice-presidente degli Stati Uniti, Al Gore, (in italiano: La scelta. Come possiamo risolvere la crisi climatica globale, Rizzoli, 2009), sviluppata da un'intraprendente start-up di San Francisco, Push Pop Press. Chiarisco subito che non si tratta di un libro, bensi' di un'opera multimediale di notevoli dimensioni (50 megabyte) che sfrutta in modo intelligente le caratteristiche delle piattaforme per le quali è stata concepita e sviluppata. Scaricabile dall'App Store di iTunes, Our Choice è commercializzata a un prezzo di $5 dollari (3 euro). La maggior parte delle app editoriali sviluppate fino a oggi rappresentano dei fallimenti concettuali in quanto riprendono pedissequamente la logica (a sua volta fallimentare) dei CD-ROM multimediali degli anni '90: testo + qualche clip animata + inutili "giochini" = epic fail.
Al contrario, Our Choice dimostra che uno sviluppo ragionato puo' conciliare efficacemente la dimensione testuale con quella grafica nel contesto intimamente interattivo e navigabile dei tablet e degli smartphone. Per coloro che non avessero letto Our Choice diciamo semplicemente che si tratta del seguito (non) ufficiale di Una scomoda verità. La crisi del riscaldamento globale (2006 - in Italia: Rizzoli, 2008). Senza nulla togliere al libro e' stata l'epica presentazione a TED nel 2006, che a) ha trasformato la percezione sociale del fenomeno del global warming, elevandolo al rango di problema di primaria importanza anzichè di fenomeno marginale all'interno del dibattito politico internazionale e b) trasformato la percezione culturale dell'infografica, elevandola a forma d'arte del ventunesimo secolo e non mera decorazione (con implicazioni epistemologiche, grafiche ed artistiche notevoli). Il ruolo dell'infografica oggi è paragonabile a quello della pubblicità (leggi: manifesti, billboard e poster) negli anni Cinquanta, brillantemente esaminata da McLuhan nel suo primo (capo)lavoro, La sposa meccanica. Il folclore dell'uomo industriale (1951, edito in Italia da Sugarco).
Semplificando, se Una scomoda verità aveva sollevato una serie di problemi, Our Choice propone un ventaglio di soluzioni. Dopo la pars destruens, la pars construens. Nei diciotto capitoli dei libro, Gore illustra possibili iniziative che possono limitare i danni e migliorare la situazione esistente. Energia solare, eolica, nucleare: i pro-e-contro di ogni risorsa sono contestualizzati in una discussione che è insieme politica, ma anche culturale e tecnologica. Una prima differenza rispetto al libro pubblicato del 2009 è che le statistiche sono state aggiornate al 2011. Spoiler: c'è poco da stare allegri...
L'aspetto più affascinante dell'Our Choice digitale, tuttavia, non sta tanto nei contenuti, ma nella modalità di presentazione. L'app - che ha richiesto quasi due anni di lavoro - include circa 400 fotografie, 270 illustrazioni e grafici che sfruttano in modo efficace lo schermo a 9.7 pollici dell'iPad. La possibilità di zoomare sui dettagli e' uno dei valori aggiunti della fruizione su formati elettronici rispetto a quelli analogici. Ma se l'interazione si limitasse all'ingrandimento delle immagini, il vantaggio della versione digitale sarebbe minimo. Il vero pezzo forte di Our Choice è l'interattività: gli elementi visuali rispondono al tocco - ditate - dell'utente, fornendo informazioni utili: dati, percentuali, timeline, statistiche, didascalie estese e mappe navigabili. Le quindici infografiche possono essere ampliate e "de-costruite", come in un videogame modello SimCity o Civilization.
L'offerta di informazioni just-in-time rappresenta un altro vantaggio del formato digitale rispetto a quello cartaceo: il lettore non è costretto a fare avanti e indietro tra il testo principale e le note a piè pagina o fine capitolo. E a differenza della logica del web - centrifuga, rizomatica e sostanzialmente dispersiva - Our Choice riesce a mantenere una sostanziale coerenza e organicità, pur offrendo al lettore la possibilità di "nuotare" nel mare di informazioni offerte senza correre il rischio di annegare. Per quanto diversi recensori abbiano criticato l'assenza di link ipertestuali, a mio avviso si tratta di una scelta azzeccata in quanto l'esperienza di lettura non viene frantumata. Come nei videogame, simulare la libertà di movimento nel testo è più importante che metterla in pratica.
Non mancano le inevitabili animazioni: complessivamente, un'ora di video, trentacinque segmenti narrati da Al Gore, forse la parte meno convincente del pacchetto, visto il tono a tratti soporifero dell'ex-presidente. Ma il risultato finale è coinvolgente e convincente. L'esperienza di lettura e fruizione è stimolante, ricca e creativa. Our Choice ridefinisce la natura degli ebook proponendo soluzioni grafiche davvero innovative.
Il progetto di Push Pop Press lasciaben sperare per il futuro di questo medium. A differenza della maggior parte degli editori "tradizionali" che fino a oggi non hanno perfettamente compreso il potenziale del nuovo formato, sono piccole start-up, cresciute con il web, i videogame e la logica visuale dell'infografica, ad aver realizzato i progetti editoriali più innovativi, eleganti ed intuitivi per tablet e smartphone. Non si tratta tanto di convertire contenuti testuali esistenti per nuovi contesti, Si tratta piuttosto di sviluppare nuove interfacce e strumenti di navigazione per trasformare l'arte della narrazione.
Non a caso, Push Pop Press è capitanata da Kimon Tsinteris e Mike Matas che in passato hanno lavorato per Apple (e Microsoft, nel caso di Kimon). I due fondatori hanno 30 e 25 anni rispettivamente. L'azienda ha tre dipendenti in tutto: Austin Sarner (sviluppatore software), Bret Victor (infografica) e Charlie Melcher (curatore dei contenuti).
Ma non chiamateli "libri elettronici", per cortesia.
Link: Our Choice, indice interattivo
Link: Mike Matas presenta il futuro dei libri digitali (TED)" (Matteo Bittanti, WIRED)
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