a cura di Antonella Mascio
Data: 18 maggio 2011 - in collaborazione con il Festival Far Game di Bologna
Sede: ZoneModa, Università di Bologna, Rimini - sede Valgimigli, via Santa Chiara 40
"L’ambito di produzione e di riflessione sui game sta determinando delle variazioni significative nel generale panorama mediale. Da un lato l’industria del videogame si è imposta negli ultimi anni all’attenzione del pubblico mainstream per via di una produzione massiccia – e sempre più curata – di prodotti e supporti pensati per tipologie di fruitori differenti (dalla possibilità mobile, attraverso oggetti come PSP fino a Nintendo Wii, assolutamente stanziale, oggetto per “famiglie”).
Dall’altro lato è l’intero contesto mediale ad incidere nell’evoluzione dei videogame: i testi mediali – in particolare quelli di fiction - appaiono sulla scena sempre più in forma modulare, capaci di essere utilizzati per pubblici specifici, secondo logiche di fruizione differenti, permettendo il più delle volte, di essere trasformati in game per supporti diversi.
In questo quadro le modalità di fruizione dei media – e delle storie che raccontano – muta in modo sostanziale: la partecipazione alla narrazione da parte dei pubblici è ormai sempre più prevista e procede soprattutto per pratiche di tipo ludico. Tutto ciò riguarda in modo evidente anche il genere mediale della moda. Lo chiamiamo genere perché negli ultimi anni il discorso sulla moda, oltre ad aver occupato molto spazio nella fiction televisiva e nelle recenti produzioni cinematografiche, ha conquistato diverse porzioni della Rete e zone specifiche del mondo “game”.
A partire da questa premessa, la giornata di studio sarà dedicata alla riflessione sulle dinamiche dei mondi “game” legati alla moda, allo scopo di definire una mappatura generale delle relazioni fra sistema del fashion e universo dei media partecipativi. Di seguito alcune domande a cui si tenterà di dare risposta:
- Quali possono essere i game definiti e articolati in relazione al mondo del fashion? È possibile creare delle categorie?
- Introducono un nuovo genere di riferimento?
- In che modo si pongono in relazione con altri testi mediali? Come possono essere definiti rispetto al processo attuale di convergenza culturale e di conseguente convergenza mediale?
- Che valore hanno per i loro fruitori?
- Che senso assume la moda in questo contesto?
- Come si pone la moda nei confronti delle visioni prodotte dai mondi “game”?
- In che modo vengono articolate nei/sui capi d’abbigliamento le estetiche, le atmosfere, gli indizi dei games?
Interventi di: Johnny Alvarez de la Cruz, Roberta Bartoletti, Matteo Bittanti, Giovanni Boccia Artieri, Simona Ironico,Agata Meneghelli, Ilaria Picardi, Junji Tsuchiya.
Con la collaborazione dei corsi di Moda dell'Università di Bologna, Facoltà di Lettere e Filosofia, sede di Rimini" (Antonella Mascio)
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