"Mi sono sparato la prima serie di In Treatment a diecimila metri di altezza, su un Boing 747 Lufthansa SFO=>MPX, previo inevitabile scalo teutonico in quel di Francoforte. Un po' sul mio laptop a forma di mela, il resto sul mio iPhone (allora l'iPad non esisteva ancora, se non nella fantasia del geek metrosexual Jonathan Ive). Non era un viaggio di piacere. Mi recavo nella capitale della moda, della coca e delle tangenti per firmare i documenti di separazione da mia moglie in un generico ufficio del Tribunale di Milano, al settimo piano, come in quel racconto di Buzzati, con l'aggravante che quando si materializza non la riconosci. Ha un aspetto vagamente familiare ma nello stesso tempo non sai chi sia. Sono passati solo sei mesi, ma l'hai completamente rimossa dall'hard drive, tipo Eternal Sunshine of the Spotless Mind. E quindi ti viene da ridere perché la situazione presenta elementi surreali. Stai de facto divorziando una persona che non hai mai conosciuto. Mi domando, en passant, se Oliver Sacks troverebbe il mio caso interessante al punto da scriverci sopra un capitolo del suo prossimo libro.
Basterebbe qualche paragrafo per rendermi felice." (Matteo Bittanti)
Complimenti! Ottima recensione che linko volentieri al mio blog.
Qui, se ti interessa, i miei 2 cents sulla serie
http://iosefossigaramond.blogspot.com/2010/09/la-membrana-permeabile.html
ps: e aspetto un tuo pezzo sulla serie tv di The Walking Dead.
Posted by: Andrea G. Ciccarelli | 12/24/2010 at 10:49 AM