Ogni tanto ti capita di imbatterti in un saggio o tweet, blogpost o articolo che cattura la zeitgeist, lo spirito di un'epoca, in poche righe, tanto concise quanto illuminanti. A me è capitato oggi, leggendo l'articolo di apertura di WIRED US (Novembre 2010), "Abandon Ownership!", ovvero "Abbandonare il possesso!" di Chris Suellentrop, che tra le altre cose scrive per il New York Times. Il messaggio di Chris è tanto semplice quanto geniale. In sintsi: la metafora della "cloud" vale per la vita concreta, di atomi, come per quella digitale, fatta di bit. Com'è noto, il paradigma del "Cloud Computing rende disponibili all'utilizzatore le risorse come se fossero implementate da sistemi (server o periferiche personali) "standard". (da Wikipedia)" Tradotto in italiano, questo significa che non ho bisogno di acquistare e installare un costoso e ingombrante word processor (ex: Microsoft Word) sul mio computer. Posso usare Google Docs (gratuito) quando mi serve e salvare il documento su un server remoto. De facto, prendo a prestito una risorsa e un servizio a costi minimi (che si approssimano allo zero), anziché pagare un dazio per possedere un'applicazione.
Questa medesima filosofia si sta affermando a livello mainstream, specie in California, per tutta una serie di servizi che trascendono la sfera meramente informatica. Mi limito a tre esempi:
Automobili. Perché acquistare una costosa vettura che resta immobile per la maggior parte del tempo, pagando una serie di dazi (assicurazione, registrazione, inevitabili multe etc.) quando il mio utilizzo è relativamente ridotto? Non sarebbe fantastico poter noleggiare una vettura solo quando mi serve davvero, pagando in base al consumo reale (due ore, un giorno etc), invece di una formula forfettaria? Non sarebbe fantastico poter guidare un'auto differente al giorno, in base al proprio umore, esigenze e desideri? Oggi una Prius, domani una Mini, dopo domani una CR-Z? Non sarebbe fantastico poter noleggiare un auto direttamente via iPhone, usando una carta magnetica personalizzata per guidarla? Senza doversi preoccupare di fare benzina o pagare assicurazioni extra? Avere sempre un posto parcheggio garantito, a qualunque ora del giorno e della notte? E, soprattutto, non sarebbe fantastico trovare l'auto direttamente in strada, senza doverla recuperare e riconsegnare a un noleggiatore? Un servizio simile esiste, da anni, e si chiama Zipcar. Mi ha cambiato la vita. Ora, per spostarmi in città giro in Vespa e parcheggio quasi dappertutto. Se mi serve un'auto (spesa, viaggi lunghi, uscite notturne), la noleggio al volo: Apro l'app e verifico la disponibilita' in tempo reale. Scrollo il catalogo e seleziono l'auto piu' vicina a me, in tempo reale. Bingo! Pay-per-use, just-in-time. Ho venduto la mia auto e ora uso scooter + Zipcar + mezzi pubblici (che, in una città compatta come San Francisco, funzionano benissimo - kids, non provate a farlo a Los Angeles o San Diego). Non devo preoccuparmi di garage, furti, controllo dello smog etc etc. Sono libero. Noleggio batte possesso uno a zero.
Secondo esempio. Media. Acquistare film (DVD e blu-ray) fa tanto 2003. Lo streaming in alta definizione sta uccidendo la vendita di dischi compatti. Oh, well, non ci mancheranno. Non contenta di aver obliterato Blockbuster, Netflix continua ad espandersi e presto offrirà abbonamenti in streaming all-you-can-watch per meno di dieci dollari al mese. Guardo Netflix sul mio Xbox 360, PS3, Wii, iPhone, iPad, Apple TV, lettore DVD.... Come il prezzemolo, Netflix è dappertutto. Anche in questo caso, paghi per l'accesso, non per il possesso. Il più ampio catalogo mondiale di film e serie televisive in streaming in HD. E quello che non trovi su Netflix, lo vedi, gratuitamente, su Hulu o lo noleggi, per noventanove centesimi, su iTunes. Chi ha bisogno di comprarsi costosi ed ingombranti box set? I DVD hanno fatto il loro tempo. Sei un gamer? Onlive offre un sistema di streaming videoludico via cloud di eccezionale qualità. Perché comprare l'ennesimo gioco inscatolato quando posso giocare alle ultime novità direttamente sul mio PC, anche su una macchina poco potente? Tutto quello che serve è un'infrastruttura adeguata - leggi: banda larga - al resto ci pensano i content provider e i service provider. Musica: perché acquistare album, su CD o in forma digitale, via iTunes e soci? Molto meglio poter accedere a gigantesche librerie online, consumando quello che ci piace quando vogliamo. Prendi Zune di Microsoft. Con uno Zune Pass annuale da 150 dollari o un abbonamento mensile di $14.99 mi ascolto tutta la musica che voglio, mixtapes, channels compresi. Posso anche scaricarmi un intero CD al mese e ascoltarlo su qualsiasi lettore MP3 - compreso iPod. In attesa di Spotify (che sfrutta usando una fake proxy, ma che negli US non ha ancora ufficialmente debuttato) e del nuovo servizio cloud di Apple ed Amazon... Libri e riviste: a proposito di Amazon. L'azienda di Bezos, che arriverà ufficialmente in Italia nell'aprile del 2011 (era ora), lancia un servizio di noleggio di libri e riviste digitali. Chi ha acquistato più di un app di WIRED a $4.99 dollari cadauna? Hmmmm... Questo modello di business non andrà da nessuna parte, DOA come direbbe Jobs. Vogliamo accedere, non possedere. Semmai: abbonamenti, non acquisti à la carte. Accesso batte possesso due a zero.
Ultimo, ma non meno importante. Casa. Nel momento in cui cominci a liberarti di libri, riviste, DVD, CD e altre dannati oggetti, la tua casa si svuota. Aumenta lo spazio e la tua mente si espande. Un'esperienza quasi zen, inebriante, che mi ricorda quel geniale racconto di J.G. Ballard, "L'enorme spazio" (1990), che qualche anno fa BBC4 ha adattato in modo brillante. Svuoti (e vendi) gli scaffali, ti liberi di mobili inutili in una delle miriadi di garage sale. E ti senti immediatamente più leggero. Le cose ti appesantiscono. Gli oggetti ti rallentano. Gli atomi sono un'inutile zavorra del ventesimo secolo. Nel momento in cui ti rendi conto che non sei la tua casa, realizzi che l'idea stessa di trasloco perde ogni carattere traumatico (stando a innumerevoli ricerche, un trasloco presenta un indice di stress psicofisico medio paragonabile a quello del matrimonio). Ora, il trasloco è stressante perché generalmente ci portiamo dietro un mucchio di cose che non ci servono veramente, ma che ormai abbiamo comprato e che ci trasciniamo dietro, come una palla al piede. Chi, come il sottoscritto, detesta sentirsi legato alle cose e ai luoghi, l'idea di dover restare troppo tempo fermo nello stesso posto rappresenta un fattore psicofisico stressante assai maggiore del trasloco. Ma se puoi spostarti senza portarti dietro un'intera biblioteca, il trasloco diventa quasi piacevole. E a San Francisco, trasferirsi ogni due o tre anni è una routine. Scegliere un nuovo appartamento via Craigslist sta diventando come scegliere un ristorante via Yelp. Negli ultimi dieci anni ho traslocato quattro volte. Il trasloco è un pò come World of Warcraft: ogni volta raggiungi un livello superiore. L'upgrade è insieme fisico e metafisico. Ti trasferisci in un quartiere differente - ad Richmond a Castro, da Mission a Potrero - e la città cambia. E in tutti i casi, l'affitto batte il possesso. Chi te lo fa fare di auto-schiavizzarti per pagare un mutuo a vita? No grazie. Se qualcosa non funziona, chiedo al padrone di casa di sistermarlo. A costo zero. La vita è troppo breve per fermarsi in un solo posto o preoccuparsi del lavandino ingolfato. Accesso batte possesso tre a zero.
Il sogno dell'accesso instantaneo - in qualunque momento, da qualunque posto, per qualunque cosa - è diventato una realtà, per lo meno qui in NorCal. È solo questione di tempo prima che il modello si affermi altrove, Italia compresa, nonostante la resistenza di un governo videocratico e burosauro, delle telco e media-mostri che sanno perfettamente di essere ormai obsoleti, e della miopia luddita della vecchia guardia.
Il futuro, come ha scritto William Gibson, è già arrivato solo che non è distribuito equamente.
Corollario: il futuro del noleggio è già arrivato, solo che non è distribuito equamente.
Ormai è questione di nanosecondi.
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